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LA PRODUZIONE DELLA PERGAMENA A TIVOLI



Epoca romana

La produzione della pergamena a Tivoli, in epoca classica, è attestata dai ruderi di un impianto per la calcinatura delle pelli: calcinarium, rinvenuto in zona Colle Nocello, all’interno di una villa romana.

Epoca barbarica

Tale attività economica non si arrestò durante il difficile periodo delle invasioni barbariche.

1200

Le fonti di cui disponiamo consistono nelle pergamene degli archivi ecclesiastici, dalle quali traspaiono le segnalazioni di magistri, tra cui pellipari e calçulari: i primi sono menzionati negli anni 1207-1258, mentre i secondi, sono citati, già dal X secolo, in innumerevoli documenti.

1305

Per effettuare una valutazione del grado di sviluppo dei commerci e dell’artigianato, dobbiamo attendere gli statuti del 1305.

Fine XIV secolo

L’importanza di Tivoli nella vita commerciale trovò una sorta di istituzionalizzazione nella creazione della fiera.

1467

Nel catasto della contrada di San Paolo del 1467, oltre ai quattordici immatricolati nelle artes dei lavoratori del ferro, della carta, dei panni e delle spezie, figurano altri venti iscritti a corporazioni artigianali o del commercio minuto. Di tutte le attività artigianali per così dire “minori”, i settori che sembrano avere il maggior numero di addetti sono quelli della lavorazione del cuoio e dell’edilizia.

1610

Antonio del Re annota la presenza di «tre botteghe di concie di corami, suole e carta pergamena» .

1787-1790

Nelle Lettere de’ Superiori abbiamo notizie sui pellami, dunque è probabile che vi fosse ancora una discreta produzione di pergamena nella città di Tivoli, ormai famosa per la produzione di carta.

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