LIBRI E BIBLIOTECHE A TIVOLI
II. LA BIBLIOTECA DEL CONVENTO DI SANTA MARIA MAGGIORE
PRESSO VILLA D'ESTE
E I PAPIRI DELLE CHIESE DI TIVOLI
Durante i secoli delle invasioni barbariche, una parte del ricco patrimonio librario greco e romano si salvò, soprattutto, per merito dell'Ordine Benedettino che, per circa un millennio, curò la trascrizione e lo studio dei codici ereditati dalle precedenti biblioteche.
Tali centri monastici di copisti durarono sino alla diffusione del libro a stampa, senza soluzione di continuità culturale e sempre per iniziativa di ecclesiastici legati a Santa Maria Maggiore. Infatti, quel convento fu trasformato, alla fine del '500, nella meravigliosa Villa del cardinale Ippolito II d'Este e della sua corte, cui furono dedicati i primi libri stampati in città da Domenico Piolati.
V-VI secolo
Nella città di Tivoli si sviluppa il movimento monastico benedettino, che avrà grandissima importanza nella diffusione del libro e della scrittura.
- A Tivoli erano aperte agli studiosi le biblioteche monastiche, fucine di cultura e di civiltà.
- Tra i numerosi monasteri, emerge quello della Chiesa di Santa Maria Maggiore, ancora oggi prospiciente l'ingresso di Villa d'Este.
- In esso è testimoniata la presenza di una ricca biblioteca con una notevole produzione di manoscritti. Tra i supporti utilizzati ebbero molta importanza il papiro e la pergamena.
XII secolo
Uno dei documenti tiburtini più importanti e più antichi è il Regesto Tiburtino, volume pergamenaceo, scritto agli inizi del XII secolo, cui furono compiute delle aggiunte nella seconda metà del secolo.
- Probabilmente, fu eseguito sotto il vescovo Ottone o sotto il suo successore Milo (1148-1187 ca).
- L'importanza storico-tecnica del codice risiede nel fatto che si tratta di una trascrizione, per opera di due scribi, dei documenti più antichi della città di Tivoli, che riguardano, direttamente o indirettamente, i privilegi della sua chiesa.
- Tale trascrizione avvenne dagli originali in papiro, conservati nell'archivio vescovile di Tivoli.
- Si trattò di un lavoro attento a segnalare anche le eventuali difficoltà: "non ultra lectum est", annotò lo scriba che, probabilmente, non riusciva a trascrivere ciò che, sull'originale papiraceo, era irrimediabilmente deteriorato.
- Il codice presenta delle miniature, anche a piena pagina, realizzate, quasi con certezza, dagli stessi amanuensi che copiarono i testi.
1200
Tra le scuole monastiche fioriva quella di Santa Maria Maggiore (presso Villa d'Este), tanto importante che si scatenò un vero e proprio fermento popolare, quando fu soppressa, per far posto ai Francescani, subentrati nel 1256 ai Benedettini per ordine di Alessandro IV.
1305
Nell'archivio di Santa Maria Maggiore era custodito il codice pergamenaceo ufficiale completo dal titolo Statuto della città di Tivoli del 1305 "penes notarium comunis vel ad Sanctam Mariam Maiorem de Tybure" di eccezionale importanza storica.
- Fu acquistato, nel mercato antiquario, dal comune di Tivoli nel 1908 e, attualmente, è conservato nell'armadio delle "cinquecentine", presso la Biblioteca comunale di Tivoli.
1550
Il cardinale Ippolito II d'Este, governatore della città di Tivoli, fu ospitato nella parte del convento di Santa Maria Maggiore che serviva a tale scopo.
- Ora è noto a quali dimore fosse abituato il cardinale, proveniente da Ferrara ed avendo vissuto per molto tempo in Francia, quale membro del consiglio privato di Francesco I, che gli donò l'abbazia di S.Medaro di Soisson e gli assegnò quelle di Pontigny e di Boibonne.
- Di conseguenza, è piuttosto comprensibile la celerità con cui affidò, a Pirro Ligorio, il progetto per la villa attuale, che nasce e si sviluppa da alcuni ambienti dell'antico convento benedettino.
- In realtà, vista la notevole importanza che il convento ebbe in passato, quale luogo di diffusione della cultura, forse nessun altro luogo, per tradizione e cultura, poteva essere più adatto ad accogliere il colto cardinale e la sua corte, frequentata dagli ingegni più illustri dell'epoca.
1700
La Libreria di Santa Maria Maggiore, era attiva ancora nel XVIII secolo.
1870
In seguito alla soppressione degli Enti Ecclesiastici, l'odierna Biblioteca comunale può vantare un fondo antico, arricchito, nel 1870, dai codici e dalle pergamene del convento di Santa Maria Maggiore: ad esempio, da lì proviene il codice pergamenaceo di canto gregoriano del secolo XIV o XV.