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LIBRI E BIBLIOTECHE A TIVOLI



II. LA BIBLIOTECA DEL CONVENTO DI SANTA MARIA MAGGIORE
PRESSO VILLA D'ESTE E I PAPIRI DELLE CHIESE DI TIVOLI

Durante i secoli delle invasioni barbariche, una parte del ricco patrimonio librario greco e romano si salvò, soprattutto, per merito dell'Ordine Benedettino che, per circa un millennio, curò la trascrizione e lo studio dei codici ereditati dalle precedenti biblioteche.
Tali centri monastici di copisti durarono sino alla diffusione del libro a stampa, senza soluzione di continuità culturale e sempre per iniziativa di ecclesiastici legati a Santa Maria Maggiore. Infatti, quel convento fu trasformato, alla fine del '500, nella meravigliosa Villa del cardinale Ippolito II d'Este e della sua corte, cui furono dedicati i primi libri stampati in città da Domenico Piolati.


V-VI secolo

Nella città di Tivoli si sviluppa il movimento monastico benedettino, che avrà grandissima importanza nella diffusione del libro e della scrittura.

XII secolo

Uno dei documenti tiburtini più importanti e più antichi è il Regesto Tiburtino, volume pergamenaceo, scritto agli inizi del XII secolo, cui furono compiute delle aggiunte nella seconda metà del secolo.

1200

Tra le scuole monastiche fioriva quella di Santa Maria Maggiore (presso Villa d'Este), tanto importante che si scatenò un vero e proprio fermento popolare, quando fu soppressa, per far posto ai Francescani, subentrati nel 1256 ai Benedettini per ordine di Alessandro IV.

1305

Nell'archivio di Santa Maria Maggiore era custodito il codice pergamenaceo ufficiale completo dal titolo Statuto della città di Tivoli del 1305 "penes notarium comunis vel ad Sanctam Mariam Maiorem de Tybure" di eccezionale importanza storica.

1550

Il cardinale Ippolito II d'Este, governatore della città di Tivoli, fu ospitato nella parte del convento di Santa Maria Maggiore che serviva a tale scopo.

1700

La Libreria di Santa Maria Maggiore, era attiva ancora nel XVIII secolo.

1870

In seguito alla soppressione degli Enti Ecclesiastici, l'odierna Biblioteca comunale può vantare un fondo antico, arricchito, nel 1870, dai codici e dalle pergamene del convento di Santa Maria Maggiore: ad esempio, da lì proviene il codice pergamenaceo di canto gregoriano del secolo XIV o XV.



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