LA SCUOLA E L'ISTRUZIONE
A TIVOLI E NEL MONDO ANTICO
epoca classica
Nell'antica Tibur, le scuole erano numerose e molto frequentate.
- L'anno scolastico cominciava in marzo e le vacanze andavano dalle idi (il giorno quindici) di giugno a quelle di ottobre.
- Gli allievi erano divisi per classi.
- I gradi d'insegnamento erano tre.
- Insegnamento Elementare
Il ludimagister teneva generalmente scuola nella pergula, piccolo locale sporgente sulla strada. Altre volte, la sistemazione della scuola era del tutto provvisoria, sotto i portici del Foro (attuale Piazza del Duomo) o in altri luoghi frequentati.
- Il Ludimagister, che apparteneva ad una classe poco elevata, corrispondeva al nostro maestro elementare. dunque, insegnava al giovane allievo, che gli veniva affidato all'età di sette anni, a leggere, a scrivere e a fare i calcoli.
- Per insegnare a leggere ai suoi allievi, usava gettoni di avorio, su cui era scritta una lettera.
- I testi si apprendevano leggendo in coro con ritmo cadenzato.
- Per insegnare a scrivere, il maestro guidava la mano dell'allievo e, poi, gli faceva imitare delle lettere, già scritte da lui, su tavolette cerate per mezzo dello stylus (asticella di metallo).
- L'aritmetica s'insegnava con l'abaco e contando in coro ad alta voce.
- Insegnamento superiore
Il grammaticus insegnava in locali più adatti del ludimagister. Le pareti erano adorne di bassorilievi, di carte, di busti di poeti antichi.
- Da lui si apprendeva la grammatica, cioè l'ortografia e la metrica, sollevando su argomenti vari piccole discussioni.
- Si leggevano anche i testi e in quest'esercizio si distinguevano quattro parti:
-
lectio, cioè l'arte di leggere bene;
- enarratio, ossia il commento;
- emendatio, la critica del testo;
- iudicium, il giudizio dell'opera letta.
- Il Grammaticus, che era frequentato dai giovanetti romani fin dall'età di dodici-tredici anni, dava lezioni di grammatica e letteratura.
- Il suo insegnamento corrispondeva approssimativamente a quello impartito nei nostri ginnasi-licei.
- Vi erano grammatici greci e grammatici latini: essi si distinguevano anche dal vestito, perché indossavano rispettivamente il pallium o la toga.
- Insegnamento universitario
Il rethor accoglieva i giovani all'età di sedici anni, insegnando loro l'eloquenza attraverso esercizi graduali (sentenze, luoghi comuni, elogi, etc.).
- Le sue lezioni avevano un carattere universitario.
- Particolare natura avevano le suasoriae e le controversiae, esercizi corrispondenti rispettivamente all'eloquenza delle sedute e a quella giudiziaria ufficiale, che non solo erano fatti per iscritto, ma declamati pubblicamente.
VI secolo
Ai tempi di Giustiniano, i grammatici e i medici, gli oratori e i giurisperiti ebbero stipendi "perché nello stato fiorisse una gioventù bene istruita".
- A Tivoli continuava la tradizione culturale che s'accentrava nel Santuario d'Ercole Vincitore e, per le vie e per le piazze, si facevano copiare agli scolari, come modello di scrittura, le vecchie iscrizioni lapidarie.
- In breve tempo le scuole di retorica, di dialettica e di giurisprudenza furono sostituite da altre discipline, mentre la medicina continuava a fiorire e si svilupparono le passioni dei Santi, nuovo genere letterario, che subentrò alla letteratura pagana.
- Poesie sacre, non ancora del tutto libere da influssi del paganesimo, venivano lette nelle chiese e, nel foro, si declamavano versi nuovi.
- La gioventù era istruita privatamente da maestri e studiosi di scienze umane o apprendeva nelle scholae cantorum i primi elementi del sapere insieme alle armonie.
780
A Tivoli, i monaci dovevano già da qualche tempo aver sviluppato la loro opera di diffusione culturale, che ebbe forte impulso al tempo di Carlo Magno, autore di un'importante riforma scolastica, in cui ebbero particolare importanza l'attività di copiatura dei testi antichi e la riforma della scrittura.
- Se si dovevano moltiplicare le scuole, dovevano moltiplicarsi anche i libri. Dal 780 circa, conobbero un'intensa attività le officine nelle quali si copiavano i manoscritti: gli scriptoria.
- S'impiegarono specialisti in calligrafia e si giunse anche ad una vera e propria rivoluzione dell'arte della scrittura: vennero eliminate le grafie diseguali, appesantite da tratti che creavano confusione e si sostituirono con un tipo di lettera arrotondata, perfettamente leggibile, detta minuscola carolina, dai vantaggi così evidenti, che fu adottata dagli stampatori del XVI secolo (ed è ancora utilizzata nei nostri caratteri a stampa).
826
Eugenio II ordinò che i dotti atti ad insegnare le scienze, le arti liberali e i dogmi (artes liberales e acta dogmata) fossero in tutti i vescovati.
- Una scuola vescovile dovette trovarsi anche nell'episcopio di Tivoli.
- In essa, probabilmente, insegnò l'arciprete Bosone, vescovo di Tivoli, bibliotecario della Santa Sede, che fu una delle più egregie figure di Tivoli, nei primi anni del XI secolo.
XI secolo
Intorno al Mille, i Benedettini già tenevano a Tivoli una scuola.
- Si ha memoria, sebbene tarda, dell'attività dello scriptorium del convento benedettino di Santa Maria Maggiore (attuale Villa d'Este) e dell'istruzione, che i monaci impartivano in San Clemente, presso l'antico anfiteatro.